Wednesday, February 01, 2006

Reflection time: la laurea e lo status del neolaureato


La fine degli studi universitari e la ricerca delle nuove esperienze da vivere: lo status del neolaureato (italian)
“Per i poteri a me conferiti… la dichiaro Dottore in…bla bla”. Sono questi i momenti che premiano una carriera universitaria fatta di esami, interazione, nuove amicizie e soprattutto di sogni per il futuro. Tuttavia si impiega ancora qualche giorno prima di realizzare quanto accaduto e il tuo nuovo status. Sino al momento della discussione finale della tesi, si ha ancora qualcosa dinnanzi da completare. Subito dopo questo momento la domanda “E adesso?” che ormai gira nella propria testa già da un po’, si fa molto più pressante. Passata l’euforia iniziale viene a materializzarsi pian piano quelle che sono le scelte per il futuro. Un misto di sensazioni tra alti e bassi. Tanti sogni da volere realizzare ma anche ostacoli che si incontrano sul terreno. E’ in questi momenti che ci si rende conto di quanto sia importante vivere il più a fondo possibile gli anni dell’esperienza universitaria, coltivare le conoscenze, le iniziative, e costruire quei passi necessari che possano in qualche modo indicarti come intraprendere la strada che si vuole perseguire.
L’importanza di acquisire sicurezza in sè stessi, di aggiornarsi su quanto accade nel mondo, la capacità di farsi delle idee proprie e di non aver paura di farle conoscere, sono solo alcuni di quei tratti necessari in questo percorso. Possedere un titolo di laurea nel 2005 in Italia non è più sufficiente a garantire un impiego lavorativo. Non vi è dubbio sull’importanza che questo ricopre nella crescita personale e culturale di un giovane, ma vi sono tanti altri aspetti, quali ad esempio il relazionarsi con gli altri, il parlare in pubblico, il mettersi continuamente alla prova, che vanno coltivati contemporaneamente al periodo di studi.
Forse il nostro sistema di educazione non è tra i più efficienti al mondo da questo punto di vista, ma ciò non toglie l’enorme ricchezza culturale che ogni Ateneo ha a disposizione, le numerose iniziative che ogni giorno vengono realizzate e le potenzialità per farsi promotori delle stesse.
Molto dunque dipende dall’intraprendenza di ognuno di noi, dalla nostra capacità di “fare le prove per il futuro”, di sviluppare il nostro ingegno e la nostra capacità. Nel mondo lavorativo si parla di “Capitale Umano”, ma si tratta esattamente delle continuazione di quanto appena accennato. Starà qui la chiave per introdursi nel mondo lavorativo? Forse non basta solo questo, ma di sicuro tutto ciò rappresenta qualcosa di rilevante se non altro per la crescita personale di un individuo, per la sua capacità di creare delle relazioni e per poter trasmettere fiducia nelle persone che vogliono investire su di te. Tra quel mondo ideale che vede ognuno di noi lavorare nell’ambiente in cui desidera, e quello che purtroppo si avvicina al reale e che vede giovani ragazzi inviare centinaia di curriculum pur di avventurarsi in qualche mese di stage, da qualche parte e a fare qualcosa, c’è un enorme divario. Tuttavia l’ampiezza di quest’ultimo dipende anche da noi stessi, dall’attitudine e dalle conoscenze maturate e dallo spirito con cui si approda
al momento di quella fatidica frase.
E se venisse trasformata in “Per i poteri a me conferiti, spero che lei abbia fatto anche altro oltre agli esami universitari”, avremmo forse qualche difficoltà in meno nel ricoprire quello status di neolaureato?

1 comment:

Anonymous said...

Wow Gianpy...è come se mi avessi tolto le parole di bocca. Per ora ti immagino "l'uomo con lo zaino", esperienza su esperienza...che figata! Mi ricordi un pò Jovanotti nel libro "Il grande Boh!", se non c'è l'hai, al ritorno leggilo.
Continua a fare esperienze e a riflettere...la riflessione porta ad essere uomini migliori in tutto.
ps: non riesco ad aprire il tuo magazine!!
Ciao
Eugenio